L’edilizia si conferma nel 2024 il settore più “irregolare” di tutti, in proporzione, alla luce dei numeri che si leggono nel bilancio dell’Ispettorato nazionale del Lavoro relativo all’anno appena trascorso. Il documento, illustrato lo scorso 31 marzo dal direttore Danilo Papa nel corso della riunione della Commissione centrale di coordinamento dell’attività di vigilanza, fornisce i dati principali su ispezioni, accertamenti, violazioni, sanzioni e lavoratori a seguito degli “accessi” effettuati da circa 4.585 addetti, tra personale Inl (3.160), Inps (761), Inail (182) e Carabinieri (482). La fotografia del prossimo anno dovrebbe essere diversa, sia perché il bilancio dell’Ispettorato dovrebbe dare i primi riscontri sulla patente a crediti, in vigore solo dal novembre scorso, e poi perché - come segnala il documento - dovrebbero arrivare entro quest’anno circa 1.500 nuovi ispettori, tra Inl (mille) Inps e Inail (450) e Carabinieri (482).
I numero più appariscente, come si diceva, riguarda il tasso di irregolarità accertate a seguito delle ispezioni “definite nell’esito” che è pari al 73,7% su 29.085 ispezioni definite. Tutti gli altri settori monitorati hanno percentuali inferiori, anche se in qualche caso non di molto: l’industria si ferma al 72,6%, il terziario al 70,7% e l’agricoltura al 68,4 per cento. I numeri dell’Ispettorato dicono anche che l’edilizia è stato il comparto più “attenzionato” rispetto all’anno prima. Le ispezioni “attivate” sono state infatti 41.106 nel 2024 contro le 23.632 del 2023, cioè il 73% in più. L’aumento dei controlli ha interessato anche gli altri settori, ma non come l’edilizia. L’industria ha visto il 69% di controlli in più, il terziario +49% e l’agricoltura +8 per cento.
Complessivamente l’Ispettorato ha incrementato significativamente l’attività: le ispezioni di vigilanza sul lavoro effettuate in tutti i comparti a livello nazionale sono state quasi 130mila (129.188) contro le 80.589 del 2023. In particolare, le ispezioni di vigilanza in materia di “lavoro e legislazione sociale” sono state 82.203, il 37% in più dell’anno prima, mentre le ispezioni di vigilanza in materia di “salute e sicurezza” sono state 46.985, più del doppio di quelle dell’anno prima (+126%).
Sotto il profilo dei rischi per la sicurezza le situazioni più pericolose nell’ambito dell’edilizia restano quelle che riguardano le cadute dall’alto (33% circa), la sorveglianza sanitaria (16%) e gli “altri rischi rilevati” (20%). I controlli hanno anche consentito di recuperare contributi e assicurativi e previdenziali non versati. Sul totale nazionale di oltre 202 milioni di euro di contributi Inps non versati, l’edilizia è responsabile per il 18,6% circa con 37,6 milioni di euro. Sul totale di 20 milioni di premi Inail non versati, l’edilizia in questo caso è in assoluto la principale responsabile per il 59,8% delle somme evase, pari a 11,9 milioni di euro. «Nel 2025 - ha ricordato il direttore Danilo Papa - l’Ispettorato prevede un impegno ancor maggiore, soprattutto in ambito salute e sicurezza sul lavoro, grazie anche all’immissione, nella seconda parte dell’anno, di nuove unità ispettive».
Rapporto dell’Ispettorato del lavoro. Nel 2024 accertate irregolarità nel 73,7% di ispezioni “definite”. Record anche di evasione di premi Inail
FONTE: QUOTIDIANI DEL SOLE 24 ORE