L’Ispettorato Nazionale del Lavoro ha pubblicato la circolare n. 5944 del 2025, con l’obiettivo di uniformare le prassi sull’interdizione dal lavoro ante e post partum per le lavoratrici madri addette a mansioni rischiose o vietate. Un documento utile per imprese, consulenti e lavoratrici, che chiarisce ruoli, tempi, criteri e documentazione necessaria per l’attivazione del provvedimento.
Il provvedimento può essere richiesto:
Dal datore di lavoro, quando non sia possibile spostare la lavoratrice a mansioni compatibili;
Dalla lavoratrice stessa, con supporto della documentazione richiesta.
Le condizioni che legittimano l’interdizione includono:
esposizione a rischi chimici, fisici, biologici o posturali;
mansioni su scale, in piedi per oltre metà orario, movimentazione carichi;
condizioni lavorative non modificabili per ragioni organizzative o produttive.
Le istanze devono essere corredate da:
certificato medico di gravidanza o autocertificazione di parto;
indicazione delle mansioni svolte;
dichiarazione di impossibilità di adibizione ad altre mansioni;
estratto del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR).
Il provvedimento di interdizione viene adottato dall’Ispettorato Territoriale del Lavoro entro 7 giorni dalla ricezione della documentazione completa e ha effetto dalla data del provvedimento, non dalla presentazione dell’istanza.
La circolare dedica particolare attenzione:
al settore scolastico, con criteri differenziati tra insegnanti di infanzia, primaria e secondaria;
alle posizioni in piedi prolungate, per cui l’interdizione è automatica oltre metà orario;
alle mansioni di cura e assistenza, anche nel comparto pubblico.