In crescita le ispezioni sul lavoro nel 2024: sono state effettuate 139.680 verifiche ispettive, con 83.330 violazioni in materia di salute e sicurezza accertate nelle 46.985 ispezioni effettuate (+126% sul 2024). I provvedimenti di sospensione delle attività imprenditoriali sono stati 15mila (+34% sul 2023) e rappresentano il massimo storico; di questi circa il 37% sono dovuti a gravi violazioni in materia di sicurezza. L’attività ispettiva ha fatto emergere 200 milioni di contributi previdenziali non versati e 20 milioni di premi assicurativi evasi. Sono stati recuperati oltre 1,2 miliardi di contributi previdenziali e premi evasi o omessi Sono alcuni dati della relazione annuale dell’attività svolta nel 2024 dal personale dell’Ispettorato nazionale del lavoro e dai militari del Comando Carabinieri per la tutela del Lavoro, ai quali si sommano gli oltre 18mila accessi ispettivi da parte di Inps e Inail che hanno consentito il recupero di un ulteriore miliardo di euro di contribuzione evasa o omessa. Dall’attività ispettiva mirata è emerso un maggior numero di aziende non in regola, con un tasso di irregolarità del 74%, ed un incremento di 2 punti percentuali rispetto all’anno precedente. Con l’aumento del numero degli accertamenti, sono aumentati i lavoratori a cui si riferiscono le violazioni: sono 120.442 circa il 15% in più dell’anno precedente. Il lavoro nero è emerso per 19.008 lavoratori, di cui 1.368 sprovvisti di regolare permesso di soggiorno (+13% rispetto al 2023), la fattispecie di interposizione fittizia di manodopera ha coinvolto 13.458 lavoratori (+17,6% rispetto al 2023). Vittime di caporalato sono 1.226 lavoratori, ma il dato «può considerarsi provvisorio per le diverse tempistiche richieste dalle indagini e dai relativi procedimenti penali». Più nel dettaglio, il rapporto contiene anche l’andamento delle ispezioni per i singoli Istituti coinvolti: l’Inl segna +59% rispetto al 2023 (81.436 ispezioni); l’Inps +5% (9.202); l’Inail -12% (7.009). Quanto ai settori oggetto delle 129.188 ispezioni, 66.221 hanno riguardato il terziario (+49% sul 2023), 41.106 l’edilizia (+73%), 12.985 l’industria (+69%) e 8.847 l’agricoltura (+8%). I provvedimenti di revoca sono stati
12.521, pari all’83% di quelli adottati (9.903 revoche nel 2023). «Come governo sosteniamo questa strategia d’intervento a 360 gradi - ha commentato il ministro del Lavoro, Marina Calderone -, l’investimento in assunzione di nuovi ispettori, in interoperabilità tra banche dati e l’attività di contatto sui territori lo confermano». I dati sono stati illustrati ieri dal direttore dell’Inl Danilo Papa, in una riunione con il capo di gabinetto del ministero del Lavoro Mauro Nori, rappresentanti di Inps, Inail, Agenzia delle Entrate, Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Inpgi, Enpam, Enasarco, organizzazioni sindacali e datoriali. «Nel 2025 – ha sottolineato Danilo Papa – l’Ispettorato prevede un impegno ancor maggiore, soprattutto in ambito salute e sicurezza sul lavoro, grazie anche all’immissione di nuove unità ispettive». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Fonte Il Sole 24 Ore del 01 Aprile '25